Erano gli inizi del ‘900 quando Enzo e Antonio, due giovani intraprendenti di Napoli, decisero di fare qualcosa di mai visto prima: aprire una pizzeria che fosse diversa da tutte le altre.
Napoli era la culla della pizza, certo, ma loro sentivano che c’era qualcosa di più da scoprire, qualcosa di nuovo da offrire al mondo.
Così, lasciarono la loro amata città e si imbarcarono su un transatlantico alla scoperta di nuovi mondi . Ad ogni porto, venivano a contatto con culture diverse, assorbendo nuove idee e tecniche innovative. Quando si sentirono pronti, tornarono in Italia e scelsero Firenze, la città d’arte, come luogo ideale per dare vita al loro progetto e fu qui, non lontano dal Ponte Vecchio che nel 1922, nacque il “New Bridge Pizza Club”. Il nome evocava un ponte tra due mondi: l’impasto napoletano e l’innovazione nella cottura, ma anche un ponte tra le loro passioni: la cucina di Antonio e la musica di Enzo.
Il “New Bridge Pizza Club” non era solo una pizzeria. Era un luogo dove la pizza diventava esperienza, unendo persone diverse sotto il segno del gusto e della musica. La loro pizza era nata per soddisfare ogni tipo di esigenza, per accogliere chiunque. Celiaci, vegetariani, vegani, intolleranti al lattosio, chi seguiva la dieta halal… nessuno veniva lasciato fuori. La filosofia dei due fratelli era semplice: la pizza, come la musica, è un linguaggio universale, capace di unire tutti, senza esclusioni.
Racconto tratto dalla vera storia di Enzo e Antonio.